GinSale
Al Sale Marino
Il sale ha un solo gusto ma messo sul cibo ne ha migliaia.
Il nostro consiglio è: prendi la vita con un pizzico di sale….. più una fetta di limone e una dose di GinSale .
Con il GinSale al sale marino abbiamo sposato la cultura del bere con le 3 M:
Bere Meglio, Bere Meno , Bere Miscelato.
Con GinSale, tutto è possibile.
Il GinSale nasce da una collaborazione con Scince4Life, SpinOff dell’Università di Messina, che ci ha consentito di studiare per i consumatori una ricetta originale a 37,5 °% in cui la riduzione del grado alcolico è perfettamente bilanciata dalle note del distillato e dall’equilibrata sapidità ottenuta aggiungendo perle di sale marino prodotto nelle saline del nostro territorio.
Un GinSale tonic, mixato con tonica e ghiaccio , con aggiunta di scorza di limone e foglioline di menta ha la stessa gradazione alcolica di un bicchiere di vino.


UN GIN ELEGANTE
Il nostro Gin Sale è un distillato di Ginepro in purezza a cui abbiamo aggiunto un pizzico di sale marino.
La produzione di questo sale, che una volta veniva definito ORO BIANCO, tanto era raro, prezioso e importante, si amplificò e incrementò nei secoli a tal punto da dare vita ad una vera e propria flotta di imbarcazioni denominate “ schifazzi “ il cui nome sembra essere la definizione di “grossa barca”, infatti in Sicilia si definiva barca il cosiddetto “Schifo”, quindi “Schifazzo” era quella più grande.
Queste barche trasportavano il sale sulle coste siciliane, calabresi e pugliesi.
Oggi questi luoghi , in cui si produce il sale, costituiscono una fonte di reddito e di attrattiva turistica per la nostra città di Marsala, città conosciuta nel mondo oltretutto per il suo nobile vino e per lo sbarco dei garibaldini.
Questi luoghi rappresentano un unicum ambientale tra i più caratteristici del Mediterraneo.
LA STORIA DELLA BARCA IN ETICHETTA: IL SOLEDAD UN RICORDO DI FAMIGLIA
Erano gli anni 80 quando Pino Bianchi acquistò un grande “ schifazzo “ che trasformò da imbarcazione di trasporto di Sale ad affascinante imbarcazione da diporto, con cui trascorse tantissime domeniche alle Isole Egadi in compagnia della moglie Lucia, di Claudio e Linda suoi figli e di tanti amici.
Lo chiamò “ Soledad “e la teneva al porto di Trapani .Questa imbarcazione svolse un ruolo importante nel processo creativo delle attività della famiglia Bianchi e fa parte dei più cari ricordi di un’epoca passata.

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